I vecchi e il medico di Rosanna Vagge

I vecchi e il medico di Rosanna Vagge

il blog di Rosanna Vagge

Il mio interesse per il governo clinico, per le cause di errore sanitario, per l'appropriatezza organizzativa, per la qualità in generale, risale all'epoca in cui lavoravo in ospedale ed ero impegnata a tempo pieno nella gestione del malato critico.

Sono di guardia in clinica, impegnata a riordinare le mail ricevute negli ultimi giorni. Squilla il mio cellulare personale al quale mi sono dimenticata di togliere la suoneria. E' un numero sconosciuto, ma, senza troppe titubanze, rispondo. "Sono Daniela, è caduta Fortuna e non ce la fa più ad alzarsi, sono sicura che si sia rotta una gamba!"

Una notte di guardia, come tante. Mi chiamano. Sono le 3 e 38. “ Dottoressa, può salire per favore al primo piano? La paziente al letto 110 è piuttosto agitata. E’ una anziana signora che sarà dimessa in mattinata”.

E' tutto il giorno che mi frullano in testa queste parole: fattori umani. Ma che cosa sono? Mi chiedo?

Sono molti anni che non vado in ferie e mi limito a partire per qualche maratona in giro per l'Italia, rimanendo fuori casa per non più di due giorni. La data di solito non me la dimentico, tra iscrizione, partenza, rientro e ripresa della routine quotidiana. Ma ricordo che quando il periodo di vacanza era di una lunghezza tale da meritarsi questo nome, fin dall'inizio perdevo la cognizione del tempo , del giorno della settimana, persino delle ore della giornata, cognizione che ricompariva con tutta la sua potenza e crudeltà qualche giorno prima del rientro al lavoro.
Il mio pensiero va, ancora una volta, al Mini Mental State Examination.

Silvia è una allegra e vivace vecchietta del 1916 che vive in casa di riposo da oltre 14 anni.
Il suo stile di vita sembra essere refrattario allo scorrere del tempo, con tutti gli acciacchi che si porta dietro, e pure ben poco condizionato dagli stati patologici.

Carlo Stefano: un nome importante, altisonante, sproporzionato rispetto alle sembianze corporee che aveva assunto dopo anni di malattia; piccolo, magro, volto scavato, occhi increduli.

L'ho conosciuto così, in un letto di una struttura per anziani, dove era stato inserito per l'incapacità di adattarsi ad un apparecchio protesico che gli avrebbe permesso di camminare, nonostante un piede reso deforme e impotente dalla sindrome di Guillian Barrè.

rosanna-vaggeEugenia lavora in una struttura per anziani, quelle chiamate residenze protette ( RP) che possono svolgere anche il ruolo di residenze sanitarie assistenziali (RSA) di mantenimento (a vita) e sta frequentando, come previsto dalla normativa, un corso di formazione per operatori socio-sanitari. E'arrivata finalmente alla tesi finale.