I vecchi e il medico di Rosanna Vagge

I vecchi e il medico di Rosanna Vagge

il blog di Rosanna Vagge

rosanna vaggeSi chiamano Rina e Fortuna i pulcini di Casa Morando, ma si tratta di nomi provvisori perché non sappiamo cosa diventeranno da adulti, se galli o galline. Ebbene sì, Gilda l’ha combinata bella e, eludendo la sorveglianza della badante, si è nascosta tra le foglie, dietro un albero del giardino, e ha covato, imperterrita, per giorni e giorni. L’abbiamo cercata in ogni angolo, almeno così credevamo, persino lungo gli argini del Rupinaro che costeggia la casa di riposo, abbiamo sparso la voce tra gli abitanti della zona, ma niente, di Gilda, una gallina nera di piccola taglia, nemmeno l’ombra.

rosanna vaggeDa un po’ di giorni, di tanto in tanto, il mio pensiero va a Agnese, una simpatica signora non ancora ottuagenaria che il destino ha voluto che incontrassi nel suo ultimo percorso di vita.

Agnese era una buona cuoca e, credo, anche una buona forchetta. Mi aveva promesso i ravioli, fatti con le sue mani, se fosse riuscita a tornare a casa, dopo la lunga degenza in ospedale e, dal momento che il Natale era vicino, avevamo stabilito quella data per il festeggiamento.

rosanna vaggeMi hanno chiesto di intervenire ad un convegno dal titolo “Sport e Longevità” che si terrà il prossimo 14 aprile a Chiavari in occasione della conferenza stampa di presentazione della 6° ProvaMaster di Scherma. Tra i relatori Luca Ferraris, Presidente della Federazione medico sportiva, un fisioterapista e osteopata Luca Serpero, una dietista e una psicologa, con competenze indubbiamente maggiori e più specifiche rispetto alle mie.

Infatti, e questa cosa mi riempie di orgoglio, io sono stata invitata non come medico, ma come atleta maratoneta, per portare una testimonianza, a fianco di Michele Maffei, campione olimpico di scherma nel 1972 e ora Presidente Nazionale degli Atleti Azzurri.

rosanna vaggeIl tempo vola. E’ proprio il caso di dirlo. Solo in questo istante ho preso coscienza del fatto che mi sto occupando di vecchi “istituzionalizzati” da oltre 10 anni.

Ad essere precisa, mi sono sempre occupata prevalentemente di anziani, lavorando in una regione particolarmente ricca di over65enni, ma nella fase acuta di malattia, in Pronto Soccorso o in Aria Critica, non nella cronicità delle loro patologie né, tanto meno, nella cronicità della loro vita.

Riceviamo da Casa Morando un video di Silvia, 98 anni compiuti e reduce da una frattura al femore di cui Rosanna ci ha parlatoqui su PLV e le parole di Maria Grazia che hanno accompagnato la morte di Rina.

 Perdere la mascotte

 di Maria Grazia Sbarbaro

Chissà se alla fine ti piaceva questa casa che avevi trovato. Forse sì.
Anche se qualche rara volta mi dicevi : “....qui ho finito quello che c'era da fare io vado.....” alle tue parole mi rattristavo e allora mi consolavi dicendomi che rimanevi.
Un rapporto fatto di sguardi, sorrisi, mezze parole, ammiccamenti, gesti ma tanto, tanto profondo che si scioglieva in abbracci.
Rina o Angela e il tuo buffo modo di nascondere quanto di brutto avevi visto o ti avevano fatto.

La matematica mi è sempre piaciuta ma, ad essere sincera, non mi sono mai preoccupata del perché. Mi piaceva e basta. Forse, penso ora, mi stimolava la fantasia, mi permetteva uno spazio ampio di riflessione, mi lasciava libera di scegliere pur avendo vincoli ben precisi, perché dai postulati, dai teoremi, dagli assiomi non si scappa, altrimenti succede quello che comunemente si dice: “I conti non tornano!”.

rosanna vaggeFin dai primi anni della mia professione mi sono interrogata su cosa volesse dire "essere medico". La ricerca del significato profondo di alcune parole, come missione, vocazione, etica mi ha sempre accompagnato con forza maggiore man mano che cresceva l'esperienza di vita . Ora è diventato quasi un riflesso condizionato cercare di distinguere, ogni qual volta io debba affrontare una decisione professionale, ciò che è giusto e quindi è bene fare da ciò che non lo è.

rosanna vaggeCi sono attimi , nella vita, che fanno cambiare il corso del destino. Di questo ne sono stata sempre convinta. Basta un attimo per distrarsi e combinare qualche catastrofe. Basta un attimo per sfuggire a qualche inconveniente, anche alla morte. Basta un attimo per costruire cose meravigliose, un attimo per distruggerle. E' la vita.