I libri di Roald Dahl continuano a conquistare grandi e piccini con le loro bellissime storie. Lui stesso diceva: “Non ho niente da insegnare. Voglio soltanto divertire. Ma divertendosi con le mie storie i bimbi imparano la cosa più importante: il gusto della lettura”. Eppure, anche se è passato tanto tempo dalla pubblicazione del suo primo romanzo, I Gremlins nel 1943, Roald Dahl continua a essere amato dai bambini e dagli adulti di tutto il mondo e i suoi lettori sanno che, oltre alle risate e al divertimento, i suoi libri ci regalano bellissimi messaggi legati all’amore, all’amicizia e all’importanza della famiglia.
Questo mese ho deciso di proporvi due dei suoi scritti, più conosciuti.
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO
La fabbrica di cioccolato è fra i più famosi libri per ragazzi scritti da Roald Dahl. Il racconto è ispirato alla giovinezza di Dahl: quando frequentava la Repton School. La famosa ditta produttrice di cioccolato Cadbury spediva ai collegiali delle scatole piene di nuovi tipi di dolci e un foglietto per votare. I dolci preferiti venivano quindi immessi nel mercato.
Nel volume si racconta la storia di Charlie Bucket, un bambino molto povero ma felice, anche se deve dividere coi genitori e i quattro nonni una zuppa, deve usare per costruzioni dei tappi di dentifricio ed avere una sola tavoletta di cioccolato l'anno, in occasione del suo compleanno.
Vive in una piccola casa piena di spifferi all'ombra della grande e impenetrabile fabbrica di cioccolato Wonka e si addormenta sognando le meraviglie che questa custodisce.
Un giorno il nonno di Charlie, Joe, gli racconta di quando la fabbrica era ancora aperta: lui, come molti altri uomini, lavorava lì da molti anni, sotto il comando di Willy Wonka, che un giorno decise di chiudere la fabbrica.
Da quel giorno nessuno ebbe più notizie del proprietario, infatti i cancelli rimanevano sempre chiusi, tranne quando i camion Wonka andavano a ritirare le tavolette di cioccolato da vendere. Ma rimane un mistero: se nessuno lavora nella fabbrica, chi produce il cioccolato? Charlie non sa darsi risposta.
Grazie a un concorso indetto dal misterioso proprietario, non solo la possibilità di entrare nella fabbrica diventa reale per i cinque fortunati che troveranno il biglietto d'oro nella loro tavoletta di cioccolato, ma uno solo alla fine della visita riceverà in dono una quantità enorme di dolciumi.
Charlie è speranzoso, essendo vicino il suo compleanno, ma, malgrado le preghiere dei suoi, quando scarta la tavoletta non trova nulla. Anche la seconda, regalatagli con l'ultimo soldino da nonno Joe si rivela un buco nell'acqua, ma poi, quando tutto sembra perduto, il piccolo trova nella neve 10 dollari e comprata una super-tavoletta, trova il biglietto. Si precipita a casa per dare la buona notizia. Il giorno seguente, con nonno Joe, si avvia verso la fabbrica e lì incontra gli altri quattro fortunati bambini: Augustus, un bambino molto grasso che mangia cioccolato in continuazione, Veruca figlia di un industriale che confeziona noccioline, Violetta, una bambina che mastica 24 ore su 24 una gomma americana, Mike, il quale sta sempre attaccato alla televisione.
Alle dieci in punto il cancello della fabbrica si apre e il proprietario fa entrare i vincitori con i rispettivi accompagnatori. Entrati, il contesto cambia: vi è un piacevole profumo di tutti i dolciumi e la temperatura è assai calda. I bambini sono molto ansiosi di sapere chi siano questi operai e il signor Wonka glieli presenta subito, entrando nella stanza della cioccolata, un luogo magnifico, pieno di praticelli verdi, adorabili cespugli e alberelli dall’aspetto incantevole. Tutto questo è commestibile, ma la cosa più incredibile è il fiume: interamente fatto di cioccolato fuso, attraversato da tubi di vetro che ogni tanto si abbassano per prelevare cioccolato e portarlo nelle altre stanze della fabbrica.
Da questa storia sono stati tratti tre film: Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato di Mel Stuart, La fabbrica di cioccolato di Tim Burton e il lungometraggio animato Tom & Jerry: Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato.
Una nota curiosa: le tavolette di cioccolato Wonka esistono davvero. La The Willy Wonka Candy Company è infatti un vero marchio di dolciumi avviato in seguito all'uscita del film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato del 1971.
Nelle prime versioni del libro i biglietti d'oro avrebbero dovuto essere sette, non cinque. Un bambino che Dahl tagliò dal libro si chiamava Marvin Prugna molto vanitoso. Un'altra bambina tagliata invece faceva sempre i suoi comodi e si chiamava Miranda Mary Spinosa.
Inizialmente la storia sarebbe dovuta finire con Charlie che diventava il proprietario di un gigantesco negozio di cioccolato fuori città.
LE STREGHEAltro romanzo di Roald Dahl che si intitola “Le streghe” (The Witches) ha vinto il Premio Bancarellino nel 1988. (Dal romanzo è anche stato tratto il film- Chi ha paura delle streghe?- con Anjelica Huston, diretto da Nicolas Roeg.)
Il protagonista narratore di questa storia è un bambino inglese originario della Norvegia, il cui nome non viene mai rivelato, che da piccolo rimane orfano di entrambi i genitori, morti in un incidente d'auto durante un viaggio dall'Inghilterra verso Oslo.
Il testamento lasciato dal padre riferisce che il protagonista dovrà vivere con la sua adorata nonna materna, signora molto anziana e simpatica che fuma il sigaro. La nonna, a un certo punto, inizia a raccontargli delle malvagie streghe, donne apparentemente normali ma distinguibili per una serie di bizzarre caratteristiche, che a prima vista potrebbero passare inosservate: portano sempre la parrucca perché hanno la testa calva, portano sempre scarpe a punta perché hanno i piedi a punta quadrata senza dita, portano sempre i guanti perché hanno degli artigli al posto delle unghie, spesso hanno i denti azzurrini perché hanno la saliva blu e hanno gli occhi che cambiano colore. Le streghe hanno come unico scopo quello di eliminare tutti i bambini del mondo.
L'estate passa, la nonna e il nipote ritornano in Inghilterra e il ragazzino riprende la sua vita da scolaro. Un giorno incontra per caso una strega e la riconosce, osservando nella donna i dettagli che la nonna gli aveva spiegato, e avendo capito con chi ha a che fare, si arrampica su un albero rifiutandosi di scendere, anche se la strega dice di volergli regalare un serpente.
All'arrivo dell'estate, la nonna e il nipote progettano di tornare in Norvegia in nave per le vacanze, piano che viene poi annullato perché la nonna, poco prima della partenza, si ammala di polmonite e viene curata in casa (non si riesce a portarla in ospedale e, alla sua età, anche una malattia facilmente curabile come la polmonite può diventare pericolosa).
Una volta guarita, il medico impone alla signora di non fare grandi sforzi, quindi nonna e nipote decidono di passare l'estate in Inghilterra, prenotando una camera in un albergo inglese. Lì il protagonista riesce, di nascosto e per caso, ad assistere ad un'assemblea dove sono presenti tutte le streghe inglesi, le quali fingono di essere membri della Reale Società per la Protezione dell'Infanzia Maltrattata e tengono l'annuale raduno con la Strega Suprema, il loro capo, una donna orribile con un viso dall'aspetto mostruoso (che nasconde dietro una maschera con il viso di una donna giovane e bella). Il bambino riesce ad origliare e comprende il loro piano, cioè di eliminare i bambini inglesi trasformandoli in topi grazie ad una complicata pozione, il cui ingrediente chiave è una sveglia, che prima di essere aggiunta nella pozione va impostata sull'ora a cui si vuole che il bambino si trasformi. Poco prima che la riunione si concluda, le streghe fiutano la presenza del protagonista, che viene scoperto e, tramite la pozione, trasformato in un topo, o meglio in un bambino-topo, cioè un topo con la capacità di parlare e pensare come un bambino umano.
Prima di lui anche Bruno Jenkins, un altro ragazzino ospite dell'albergo, che non faceva altro che rimpinzarsi di dolci e vantarsi del suo ricco padre, è stato trasformato in un bambino-topo dopo essere stato adescato come cavia usando della cioccolata. Il bambino corre subito dalla nonna, e insieme decidono di fermare le streghe ed elaborano un piano: rubare la boccetta della pozione nella stanza della Strega Suprema e trovare il modo di farla bere alle streghe, per trasformare loro stesse in topi.
Il bambino-topo deve intrufolarsi prima nella stanza della Strega Suprema per rubare la pozione, e riesce a farsi calare dalla nonna nella stanza stando dentro a un calzino, e poi nella cucina per versare la pozione nel cibo destinato alle streghe.
Dopo aver versato la pozione in una pentola di minestra, il protagonista riesce a scappare da un cuoco che si accorge di lui e lo insegue con un coltello, riuscendo solo a tagliargli la coda (e poi non riesce a fare più nulla perché il bambino-topo gli si arrampica su per i pantaloni) e le streghe inglesi e la loro regina vengono tutte trasformate in topi.
Nonna e nipote lasciano l'albergo e tornano in Norvegia, adattandosi al nuovo aspetto del bambino. Poco tempo dopo, la nonna rivela di aver architettato un piano formidabile: ha telefonato all'albergo fingendosi il Ministro degli Interni norvegese, per ottenere l'indirizzo della Strega Suprema, con la scusa di dover indagare sui misteriosi avvenimenti.
Siccome tutti conoscevano la Strega Suprema come una donna giovane, elegante e raffinata, a causa della maschera dietro cui nascondeva il volto mostruoso, la nonna è sicura di aver avuto l'indirizzo del vero quartier generale, dove si possono trovare tutti gli indirizzi di tutte le streghe del mondo: il progetto della signora, cui il nipote aderisce con entusiasmo, è infiltrarsi nel quartier generale della Strega Suprema, per poi riuscire a sconfiggere tutte le streghe e a salvare tutti i bambini del Mondo.
CHI ERA ROALD DAHLConsapevole della crudeltà del mondo, lo scrittore britannico Roald Dahl, nella seconda metà del Novecento, ha modernizzato il genere delle fiabe 'di paura' con una serie di romanzi per ragazzi destinati a restare nel tempo. Il suo è un horror molto particolare, più avventuroso che inquietante, pieno di fantasia e di leggerezza.
Dahl nacque nel Galles da genitori norvegesi, nel 1916, ed ebbe una vita avventurosa: lavorò per la Shell in Africa, e allo scoppio della Seconda guerra mondiale si arruolò nella RAF, il corpo di aviazione britannico. Nella prima missione si schiantò al suolo. Il Saturday evening post, un importante giornale inglese, pubblicò un suo resoconto dell'incidente e da quel momento giornali inglesi e americani se lo contesero.
Autore e regista di successo, nel 1953 sposò una celebre attrice, Patricia Neal, con la quale ebbe cinque figli: Olivia, Tessa, Theo, Ophelia e Lucy. La loro vita fu colpita da tremende disgrazie: un'auto investì la carrozzina con Theo neonato che subì una grave frattura cranica, Olivia morì di morbillo e infine Patricia ebbe un'emorragia cerebrale e finì sulla sedia a rotelle. Dahl non si dette per vinto: inventò una valvola per liberare il cervello di suo figlio dall'acqua che vi si formava da quando aveva avuto l'incidente (una valvola usata ancora oggi per i bambini colpiti da idrocefalo, che prende il suo nome, la valvola Dahl), e portò la famiglia nel Galles, suo paese d'origine, perché riteneva che in un piccolo centro si potesse meglio curare sua moglie. Inventò un metodo di recupero straordinario, mobilitando i vicini nell'assistenza, e in capo a un anno Patricia tornò a recitare Shakespeare in teatro. Sulla storia di questa guarigione è stato girato un film, con Dirk Bogarde e Glenda Jackson, La storia di Patricia Neal (1981).
Roald Dahl morì nel 1990
(Biografia tratta da Enciclopedia Treccani).