Vivere al fianco dei nostri cari, condividendo con loro momenti importanti della giornata, ma anche essere sollevati di parte dello stress legato all’assistenza,
sapendo che comunque i nostri famigliari sono assistiti nel pieno rispetto dei propri bisogni e stanno vivendo momenti di socialità importanti per loro e per rallentare il decorso della loro malattia. Sono questi i punti principali che, come presidente dell’associazione GP Vecchi, mi hanno fatto decidere che si, questo era un progetto valido in cui credere.
Così, con il coordinamento del Centro di Servizi per il Volontariato di Modena, in collaborazione con Comune di Modena e Ausl e insieme ad altre associazioni di volontariato modenesi (Auser Modena, Alice, Anteas, Parkinson Modena e Ancescao) abbiamo deciso di iniziare questa avventura per creare una nuova forma di assistenza agli anziani, a metà strada tra la vita a casa propria e l’assistenza residenziale.
Quella di Modena sta diventando, così come accade in tutta Italia del resto, una provincia sempre più anziana: attualmente sono quasi 145mila gli ultra 65enni, di cui oltre 41mila nel solo territorio comunale. E accanto ad un innalzarsi dell’età, aumenta purtroppo proporzionalmente il numero di persone affette da patologie croniche e disabilità che richiedono riposte assistenziali diverse rispetto all’assistenza socio-sanitaria tradizionale. Per questo come associazioni di volontariato in primis, coinvolgendo poi mondo sanitario ed istituzionale, abbiamo pensato che fosse necessario creare autonomamete un nuovo modello di assistenza che vada incontro alle esigenze degli anziani, ma anche a quelle delle famiglie che di questi sono sempre più spesso chiamate ad occuparsi.
Il modello che riteniamo più adatto alle esigenze dei nostri anziani, cresciuti ed invecchiati nel nostro contesto socio-culturale, è stato quello del co-housing.
E' un modello ispirato ad esperienze nordeuropee, che vuole garantire un’assistenza più flessibile e personalizzata per gli anziani, accanto ad un contenimento dei costi per le famiglie e per l’intero sistema di welfare pubblico, costretto dalla crisi congiunturale a ridurre sempre più la spesa assistenziale.
Obiettivo primario del progetto che prenderà il via a Modena è quello di avere per i nostri cari prestazioni sempre più personalizzate e costruite su misura loro e nostra, come famigliari e caregiver.
In particolare, il progetto, prevede l’adattamento di un grande appartamento che il Comune di Modena ci ha messo a disposizione ad affitto agevolato in modo da renderlo completamente accessibile a persone con ridotta mobilità, favorendo così il più possibile l’autonomia del gruppetto di anziani che abiteranno nella casa. L'abitazione , all'interno di un condominio è in una strada, via Matilde di Canossa, a ridosso del Centro Storico, in una zona ad alto insediamento abitativo, con spazi verdi nei dintorni.
Ciascuno di lquesti anziani, oltre a condividere gli spazi comuni –cucina, soggiorno e due bagni- avrà a disposizione una propria stanza che potrà essere completamente personalizzata.
Famigliari, volontari ed operatori avranno invece in carico la gestione dell'appartamento, potranno partecipare a tutte le fasi della giornata degli anziani residenti (grazie ad un’apertura continua che offre la possibilità di fare visita e di vivere accanto agli ospiti) e contribuiranno alla vita quotidiana della casa in base alle loro competenze e disponibilità.
L’appartamento sarà dotato anche di un sistema di videosorveglianza oltre che di ausili e dispositivi ambientali specifici per le esigenze di anziani affetti da demenza (es. sistema Snoezelen Room).
All’interno della casa, poi, sarà assicurata la presenza costante di un assistente familiare, accanto a quella di tutte quelle figure che seguivano l’anziano già nella propria vita domestica precedente (medici generici, infermieri, geriatri, psicologi) e che ,in questo contesto potranno lavorare su più soggetti (con un risparmio anche in denaro, per le famiglie).
Quello a cui noi aspiriamo di realizzare è di creare le condizioni perché la vita all’interno dell’appartamento abbia i ritmi e le caratteristiche della vita domestica ordinaria, arricchita però dai benefici della socializzazione e dalla presenza degli affetti più cari. Noi, insieme a volontari e animatori, potremo coinvolgere i nostri cari residenti nella casa risiedono in piccole attività, come ad esempio la preparazione dei pasti, un momento in cui condividere saperi e memorie; cucina significa casa, abitudini, passato e ricordi, ma anche presente, relazione e socializzazione.
Ad oggi abbiamo raccolto l'adesione di 4 famigliari interessati al progetto.Rimane ancora qualche posto disponibile, chi fosse interessato può contatate il CSV all'indirizzo email. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.