Il convegno "Tecnologia e innovazione dei servizi pubblici e privati per gli anziani", ideato e organizzato da Fondazione ASPHI, ha fatto il punto sugli ultimi dieci anni di attività dedicata al mondo degli anziani, iniziata con un progetto sull’ascolto degli audiolibri (Ascoltalibri) e sviluppata in tutti i contesti di vita, dalle RSA ai centri diurni, fino ad approdare al domicilio, proprio in piena emergenza sanitaria.
In questo percorso sono stati numerosi i compagni di viaggio che con cui sono state realizzate queste sperimentazioni che hanno introdotto la tecnologia nel processo di cura e di assistenza delle persone anziane.
Per coinvolgere e valorizzare tutte queste collaborazioni il convegno ha occupato tutta la mattinata del 15 dicembre scorso e buona parte del pomeriggio:
Dalle 9.30 alle 11.30: Presentazione del progetto Domicilio 2.0 - La sperimentazione di un modello di cura socio sanitario per la qualità di vita degli anziani con decadimento cognitivo e dei familiari: esperienze e risultati del progetto Domicilio 2.0, con riflessioni e prospettive sull’innovazione dei servizi.
Dalle 11.30 alle 13.00: Tavola rotonda - Tecnologie assistive e servizi per la cura della persona anziana fragile in un modello di welfare socio sanitario di comunità.
Dalle 14.00 - 16.00: Seminario - Esperienze di innovazione dei servizi socio-sanitari: modelli organizzativi, formazione e tecnologie assistive
Queste sono state le principali testimonianze
• Medici, psicologi, educatori, esperti di anziani fragili
• Ricercatori universitari per la valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte
• Centri di ricerca per l’innovazione dei servizi alla persona
• Rappresentanti istituzionali: Comune di Bologna, Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona di vari territori e Città Metropolitane, AUSL, Regione Emilia Romagna e Lepida
• Cooperazione sociale, realtà pubbliche territoriali e imprese private che svolgono un ruolo importante nella gestione dei servizi
Proprio in apertura del convegno, è stato presentato il progetto Domicilio 2.0 che ha sperimentato un nuovo modello, che favorisce la permanenza delle persone anziane al proprio domicilio e nel loro contesto familiare, attraverso l’uso della tecnologia e il coinvolgimento del sistema dei servizi pubblici e socio-sanitari.
Ha coinvolto una categoria particolarmente fragile, gli anziani con demenza lieve o moderata, ma anche familiari e caregiver, con l’obiettivo di conservare e migliorare le autonomie e complessivamente la qualità di vita dei soggetti direttamente interessati.
Nell’ambito di un sistema già esistente di cura a domicilio e nella rete dei servizi, sono state inserite in maniera mirata e graduale alcune tecnologie di uso comune appositamente personalizzate, finalizzate al mantenimento e allo stimolo degli interessi e delle relazioni, e come sostegno alle attività quotidiane.
Inoltre sono stati sostenuti e incoraggiati alcuni comportamenti legati a uno stile di vita in linea con indicazioni di carattere sanitario per la cura e il funzionamento, sia degli aspetti cognitivi sia di quelli motori.
Un aspetto importante ha riguardato la parte di formazione degli operatori socio sanitari che hanno svolto il ruolo di mediatori di questo percorso.
Il progetto ha dovuto tener conto delle ulteriori problematiche causate dell’emergenza sanitaria, ma ha fatto anche emergere dei nuovi bisogni e delle necessità legate agli ambienti di vita e alle abitudini personali, familiari e sociali.
Gli attori coinvolti oltre a Fondazione ASPHI onlus sono:
Centro per i disturbi cognitivi e demenze (Poliambulatorio Byron) - Azienda USL di Bologna,
ASP Città Di Bologna,
ASC InSieme - Unioni dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia, Casa della Salute Casalecchio di Reno,
Unità di Valutazione Geriatrica Ospedaliera del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna
Università degli Studi di Padova
Oltre alle azioni che riguardano direttamente le persone coinvolte, il progetto intende realizzare una “messa a sistema” di questo modello, attraverso un’accurata documentazione, la rielaborazione dei dati emersi per la definizione di linee di indirizzo per la replicabilità dell’esperienza. Gli sviluppi futuri infatti prevedono una creazione di veri e propri Centri di competenza di riferimento su questi temi.
Particolarmente interessante la raccolta delle storie e delle testimonianze delle persone coinvolte: gli anziani e i caregivers, gli operatori socio-sanitari, gli psicologi, i medici, i ricercatori universitari, di cui parleremo nei prossimi articoli.
La ricca documentazione del progetto Domicilio 2.0 e del convegno è anche disponibile sul sito di ASPHI a questo link:
https://asphi.it/contenuti-extra-convegno-15-dicembre/
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fondazione ASPHI onlus
La Fondazione ASPHI Onlus si occupa dal1980 di promuovere l’inclusione delle persone con disabilità in tutti i contesti di vita attraverso l’uso delle tecnologie digitali.
Partendo proprio da questi contesti in cui si trovano le persone con disabilità e i loro bisogni, attraverso un’attività di ricerca mirata sulle tecnologie digitali, facciamo in modo che attraverso azioni di sensibilizzazione, comunicazione, formazione e consulenza si realizzino i necessari adattamenti e cambiamenti che incidono concretamente nella qualità di vita.
I nostri ambiti di attività sono: scuola, lavoro, fragilità/anziani, trasformazione digitale del terzo settore, accessibilità informatica, ricerca, diffusione e sensibilizzazione.
La nostra comunità di riferimento comprende persone con disabilità, associazioni, aziende, mondo del lavoro, enti pubblici e privati, di ricerca e formazione, istituzioni, strutture socio-sanitarie, scuola, università
I nostri principi guida sono:
•Competenza: risorse umane qualificate per la progettazione ed il controllo delle attività
•Affidabilità: raggiungimento dei risultati nei tempi e nei costi previsti
•Correttezza: trasparenza dei rapporti con partecipanti, utenti e partner
•Collaborazione: capacità di lavorare con altri e “fare rete”