C'è chi li ha vicini e chi no, chi li ha persi e chi li ha tutti, e c'è chi ha anche la fortuna di avere anche i bis: i nonni sono le nostre radici, sono patrimonio dell'umanità per tutti quanti e a tutte le latitudini. Amatissimi dai nipoti, sanno educare come i genitori, ma con la dolcezza e la comprensione che viene dall'età (e, diciamolo dalle minori responsabilità). Senza dimenticare che in un Paese come il nostro sono il vero pilastro delle famiglie, specie di quelle dove entrambi i genitori lavorano. Insomma, i nonni meriterebbero di essere festeggiati 365 giorni l'anno!
La data del 2 ottobre è stata scelta perché coincide con il ricordo degli angeli custodi nel calendario dei Santi cattolico. Nella tradizione cattolica, i patroni dei nonni sono Gioacchino e Anna, genitori di Maria e nonni di Gesù, che vengono celebrati il 26 luglio. Proprio in relazione a tale ricorrenza, Papa Francesco ha stabilito che ogni quarta domenica di luglio, si tenga in tutta la Chiesa, La Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani!
Dei miei nonni, ho un ricordo meraviglioso. Particolarmente dei nonni materni, Severina e Arturo. La nonna era nata a Castellaneta, il paese di Rodolfo Valentino, il nonno, era originario di Brindisi.
Mia nonna era una donna molto saggia. Non aveva mai voluto imparare a leggere e scrivere. E, nonostante gli sforzi del nonno che la invogliava di continuo, sapeva leggere i numeri del telefono che le avevano scritto belli in grande, su di una rubrica apposta per lei. Non ha mai detto a nessuno di essere analfabeta, diceva semplicemente che non ci vedeva. Era la regina della casa e, in cucina, faceva dei manicaretti – tipicamente pugliesi – da leccarsi i baffi. Mi sembra ancora di sentire il profumo delle sue focacce alte, con il pomodoro, e delle sue zuppe di pesce. Le cozze in guazzetto, bianco o rosso, erano sublimi.
Non amava molto le moine, ma sapeva dare amore e affetto senza bisogno di smancerie. Al telefono, era molto sbrigativa. Ai figli diceva che aveva da fare in casa e non aveva tempo da perdere.
Mi diceva sempre di studiare durante l'anno, perché dovevo essere promosso a giugno. E che gli esami di riparazione a settembre, mi avrebbero rovinato l'estate. Eravamo 4 nipoti. D'estate, la nonna preparava due tubi di carta pieni di monete da 50 e da 100 lire, per comprarci il gelato. A me e a Serena, più grandi, 10.000 lire. A Gabriele e Arturo, i più piccoli, 5.000 lire (ai tempi erano soldi!).
Mio nonno Arturo, faceva parte del personale viaggiante sui treni postali. A 80 anni sapeva ancora a memoria tutte le tratte ferroviarie che percorreva, sia italiane che europee! A Natale faceva un presepio così bello, che tutto il vicinato veniva a vederlo!
Erano nonni d'altri tempi, ma che nonni, i miei nonni!
Il 2 ottobre, da quest’anno, poi, si festeggiano anche gli OPERATORI SANITARI!
Questa festa è stata istituita per rimarcare le disuguaglianze di vita e di salute che affliggono le persone più vulnerabili. L'obiettivo è infatti duplice: ricordare ai leader politici la necessità di assicurare condizioni di vita e lavoro che favoriscano la salute, e l'accesso a servizi sanitari di qualità a tutte le persone che hanno bisogno di cure.
Il tema è particolarmente importante perché a quasi due anni dallo scoppio della pandemia, i gruppi di persone più vulnerabili, che sono esposti al rischio di malattie infettive, hanno difficoltà ad accedere alle cure e alle strutture sanitarie adatte.
Vivo da tanti anni la realtà di Villa Serena – una Residenza Sanitaria Assistenziale – che quanto ad assistenza e cure nei riguardi dei suoi ospiti, è unica e ineguagliabile. I pazienti che la abitano, soffrono delle patologie più diverse. C'è anche un reparto per i malati di Alzheimer.
Alcune persone sono autosufficienti, ed altre lo sono solo parzialmente, oppure no.
Qui tempo per annoiarsi non ce n'è! Infatti, questo sabato 2 ottobre, insieme agli operatori sanitari, dopo un buon pranzetto a sorpresa, con del buon vino e un buon caffè, abbiamo celebrato assieme la festa dei nonni, con una bella fetta di dolce (più lo mandi giù, e più ti tir su), ed i nostri fantastici operatori.
Il clima allegro e spensierato, ha fatto dimenticare per un momento, sofferenze e delusioni portati da questo mostro Covid!
Gli operatori sanitari, sono persone che avrebbero potuto benissimo scegliere un altro tipo di lavoro, ed invece sono qui con noi, e fanno di tutto e di più, per proteggerci tutelarci , e, per quanto possibile, renderci la vita meno amara!
Loro sono i nostri angeli custodi, e a loro va il nostro rispetto e la nostra gratitudine!