Il libro si compone di due parti. La prima ripercorre le tappe che hanno condotto all’approvazione della legge sull’amministrazione di sostegno: la legge 36/1904 sulla cura e custodia degli alienati, la Costituzione repubblicana e le convenzioni internazionali, la legge Basaglia, i sistemi di protezione vigenti negli altri Stati europei, i regimi di interdizione e inabilitazione, la bozza Cendon e la legge 6/2004.
La seconda parte consiste nell’analisi conoscitiva condotta su tutti i decreti di nomina di amministratore di sostegno emessi dal giudice tutelare di Modena, dall’entrata in vigore della legge (19.3.2004) al 30.6.2014, per un totale di 3.945 decreti.
Tale indagine, rielaborata in forma grafica, confrontata con la lettera della legge ed arricchita dal richiamo della prassi giurisprudenziale, ha preso in considerazione una serie di dati: età, sesso, Comune di residenza, cittadinanza e causa dell'incapacità del beneficiario; soggetto ricorrente, difesa tecnica, amministratore, eventuale coamministratore, tempo dell'amministrazione; regime di sostituzione o assistenza, poteri dell’amministratore, tra i quali gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare, tetti di spesa autorizzati, oneri relativi alla residenza e ai rapporti famigliari e a quelli lavorativi, rappresentanza contrattuale, rapporti con gli uffici pubblici, consenso ai trattamenti sanitari, incarichi di tipo informativo o esplorativo, atti di straordinaria amministrazione autorizzati dal decreto di apertura, relazione periodica ed infine cause di cessazione dell'amministrazione. Vengono altresì affrontate alcune tra le tematiche più controverse, come quella della nomina pro futuro dell’amministratore di sostegno e l’equo indennizzo da riconoscersi all’amministratore.
L'idea di questo libro è nata dall'esigenza di documentare l'applicazione concreta dell'amministrazione di sostegno, istituto di recente introduzione (legge 9 gennaio 2004 n.6), che ha radicalmente modificato il modo di concepire e di gestire la protezione giuridica da apprestare ai soggetti privi in tutto o in parte di autonomia, a causa di un'infermità psico-fisica temporanea o permanente.
L'amministrazione di sostegno si pone nel solco della riforma Basaglia e si confronta con esperienze straniere intervenute sul tema prima che in Italia, potendosi in ultima istanza definire come un modello di gestione degli interessi della persona incapace da parte di un soggetto, parente o professionista, che ha l'obbligo di mettere al centro i desideri, i bisogni e le aspirazioni della persona che assiste, aiutandola nella realizzazione del suo progetto di vita e valorizzandone il più possibile gli spazi di autonomia che sopravvivono alla condizione di infermità.
Grazie a queste caratteristiche l'amministrazione ha riscosso grande successo sia tra professionisti (medici, giuristi, assistenti e operatori sociali), che tra le persone comuni delle più varie estrazioni sociali, che quotidianamente si trovano a dover affrontare i problemi legati a una condizione di incapacità, che può essere dovuta all'età senile, a una disabilità, a una patologia psichiatrica o a una forma di dipendenza patologica.
La ricerca è stata svolta presso il Tribunale di Modena che, sin dall'entrata in vigore della l.6/2004, costituisce a livello nazionale uno dei maggiori centri propulsori dell'istituto, sia dal punto di vista quantitativo del numero dei procedimenti, sia dal punto di vista qualitativo dell'evoluzione del pensiero giuridico legato alla protezione delle persone fragili.
L’idea iniziale -censimento di tutte le 4.000 amministrazioni succedutesi dal 2004 ad oggi secondo i parametri di sotto riportati- è stata progressivamente arricchita dall’intervento di enti pubblici e privati che svolgono un’attività di utilità essenziale nell’assistere gli amministrati e nel tempo hanno costruito una rete di collaborazione efficiente che può rappresentare un esempio virtuoso anche per altre realtà nazionali.
Diversi sono gli obiettivi che l'indagine si è posta, tra questi: divulgare l'esperienza di un modello operativo che a tutt'oggi risulta ben riuscito e facilmente può essere riprodotto in altre realtà nazionali poiché significativo sia sul piano qualitativo che quantitativo; permettere ai soggetti che operano sul campo, in qualità di parenti o professionisti, di conoscere il più concretamente possibile, dati alla mano, le modalità in cui l'amministrazione di sostegno può essere applicata e può realmente risolvere i problemi della vita quotidiana dei più deboli; fornire una solida base d'appoggio per futuri studi e progetti sul tema della protezione giuridica delle persone prive in tutto o in parte della capacità di provvedere ai propri interessi, nonché offrire ai cultori della materia un buon punto di riferimento per trarre le necessarie conclusioni dopo i primi dieci anni dall'entrata in vigore della legge, anche su scala nazionale.
In altre parole l'esperienza di Modena può essere una fotografia degli sviluppi consentiti dall'amministrazione di sostegno, istituto che ha tra i suoi segni distintivi fondamentali la flessibilità, caratteristica tutt'altro che frequente nel panorama legislativo italiano.
Modena, e non essa sola, ha dimostrato che l'abrogazione dell'interdizione è possibile, abrogazione che rappresenta, in base ai progressi raggiunti finora dalla scienza medica e giuridica, un'enorme conquista verso l'abolizione dello stigma della malattia mentale, verso una cura della persona incapace il più possibile orientata a una qualità di vita ottimale e alla realizzazione del miglior interesse per la persona stessa. Si tratta tuttavia di un'abrogazione che ancora stenta ad affermarsi nella maggior parte dei tribunali italiani, pur essendo coerente alla lettera della legge attuale, che dispone l'applicazione di interdizione e inabilitazione solo in ipotesi estreme e assolutamente marginali, e nonostante una legge sull'abrogazione formale dell'interdizione abbia da qualche tempo iniziato l'iter legislativo. Si vuole quindi ribadire l'auspicabilità e altresì la possibilità di un'applicazione capillare dell'istituto, in altra sede definito come "istituto di massa", poiché capace di adattarsi alle esigenze della stragrande maggioranza dei casi concreti, di dare attuazione a diritti e libertà personali inviolabili riconosciuti dalla Costituzione, e ancora di fornire un campo d'azione per esperienze di volontariato e cittadinanza attiva.
Il libro è scaricabile gratuitamente in versione cartacea al sito del VolontariaMo. Portale del volontariato modenese
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L’amministrazione di sostegno a Modena - tra esigenze di protezione e libertà di autodeterminazione” (Nfc Edizioni 2015)
Prefazione di Avv. Francesca Vitulo, con il contributo di Tribunale di Modena, Azienda USL Modena, Comune di Modena, Associazione Amici di Guido Stanzani, Associazione Servizi per il Volontariato Modena, Associazione Bolognese Amministratori di Sostegno, Lions Club, Avv. Cristina Muzzioli